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REDAZIONE E ATTUAZIONE MODELLO 231/01

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Un Team di Professionisti garantirà la redazione e l'attuazione di un Modello 231/01 contenente una serie di processi e presidi in grado di escludere la commissione da parte di soggetti apicali o loro sottoposti, da fatti illeciti a vantaggio o nell’ interesse della società, nonché la possibilità di rende più competitiva la propria azienda con:

-Certificazione Iso 9001:2015

-Certificazione Iso 14001:2004

-Certificazione Iso  OHSAS 18001

Il D.LGS 231/01 Istituisce la responsabilità penale dell’Azienda e dei suoi Amministratori per i reati, anche involontari, posti in essere nell’interesse o a vantaggio dell’Azienda; tuttavia, la responsabilità può essere esclusa qualora l’ente si doti di un Modello di Controllo e Gestione Anticrimine secondo le prescrizioni del d.lgs 231/01, che questo venga attuato efficacemente  nominando un Organismo di Vigilanza (“OdV”). Viceversa, in caso di mancata adozione o inefficace attuazione si incorrerà senz’altro nell’ iscrizione della azienda di piccola, media e grande dimensione e del suo Titolare, amministratore o figura apicale nel Registri degli indagati con conseguente applicazione delle sanzioni previste per la mancata applicazione del d.lgs. 231/01 nel verificarsi di uno solo dei reati previsti.

Nel lungo elenco incluso nel D.lgs 231/01 a carico della Società e degli Amministratori già in fase di avvio dell’indagine:

• Interruzione attività commerciale,

• Sanzioni pecuniarie fino ad euro 1.500.000,

• Sospensione o perdita autorizzazioni/accreditamenti,

• Confisca patrimonio,

• revoca di finanziamenti, agevolazioni, contributi,

 •divieto di contrarre con la PA Eventuale divieto di pubblicizzare beni o servizi,

• Coinvolgimento del patrimonio della società e conseguenti danni rilevanti per i soci, dipendenti, banche, fornitori, compagnie di assicurazioni.

Molte regioni italiane tra cui la Regione Calabria, con legge n. 60 del 4/12/2012, hanno reso obbligatoria l’adozione dei modelli di organizzazione, gestione e controllo  ex D.lgs. 231/01 come anche la Regione Lombardia con la delibera Delibera della Giunta Regionale 30 maggio 2012 n. IX-3540; la Regione Veneto Con la Delibera Regionale 2120 del 30 dicembre 2015  la Regione Abruzzo con la legge regionale 27 maggio 2011, n.15; la Regione Sicilia  con i decreti n. 1179/11 e 1180/11. Orbene, con la Delibera n. 32 del 20.01.2016 è stato introdotto, di fatto, l'obbligo a carico degli enti no profit società cooperative (coop) affidatari di servizi sociali di adozione del modello di organizzazione e gestione previsto dal d.lgs. 8 giugno 2001, n. 231. Non è difficile prevedere che altre Regioni, per servizi diversi da formazione, lavoro e sanitari possano in futuro dover rispondere a requisiti di  conformità anche nei confronti del DLgs 231/01.

 

 

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ALCUNE CRITICHE DAGLI IMPRENDITORI:

-Il ritorno della burocrazia;  

-Il Modello 231/01 non rispetta le esigenze di flessibilità dell’impresa;  

-Un adeguamento di mera forma, ma non di sostanza;  

-Abbiamo già la qualità, la sicurezza, la privacy, le procedure informatiche;  

-Costi inutili, appesantisce la governance,  

-Mancavano i consulenti 231 e l’ODV!  

-Molti Avvocati, Commercialisti, Ingegneri, Consulenti del Lavoro, NON SONO QUALIFICATI E CERTIFICATI DA ENTI TERZI (super partes) PER LA REDAZIONE E VERIFICA DEL MODELLO.  ALBI PROFESSIONALI FACILMENTE VERIFICABILI ANCHE SU INTERNET

VANTAGGI ADOZIONE MODELLO 231/01

L’adozione del Modello 231 comporterà, per le società di capitale e/o di persone di piccole, medie e grandi dimensioni, enti (e loro amministratori), oltre all’importantissimo beneficio di essere tutelati dalla responsabilità penale ed economico/patrimoniale in presenza di fattispecie di reato, ulteriori importanti vantaggi tra cui:

• Presunzione di rispetto della normativa sulla sicurezza sul lavoro di cui al TU 81/08;

• limitazione dei rischi aziendali e sanzionatori;

• semplificazione organizzativa;

• aumento dell’efficienza aziendale;

• creazione di vantaggi competitivi,

• migliorando l’immagine dell’ente nei rapporti con altri enti del settore, fornitori, banche, PA ed enti pubblici (potrebbe essere richiesto come prerequisito per l’ottenimento di contributi e sovvenzioni) e con tutti i portatori d’interesse.

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